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Il Blog della Società Italiana di Tossicologia (SITOX) è dedicato sia ai Soci della Società che ai cittadini tutti, indipendentemente dal grado di competenza nelle materie tecnico-scientifiche. In questo blog si ritroveranno informazioni aggiornate, indipendenti e certificate relative a stili di vita, alimentazione, ambiente, ed impatto sulla salute della popolazione delle sostanze a cui è esposta.

Tutti i contenuti pubblicati sono frutto della collaborazione dei membri del gruppo Comunicazione della SITOX con Esperti selezionati in base alla tematica da affrontare.

3 maggio 2019 -
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L'attività della IARC all’attenzione della CODEX ALIMENTARIUS COMMISSION

Il Comitato sui Principi Generali (CCGP) della Codex Alimentarius Commission (FAO/WHO-OMS), che si occupa dal 1963, di salvaguardare la salute di 189 paesi al mondo (Codex Members), compresa l’Unione Europea, durante la 31ma sessione (Bordeaux, Francia, 11-15 marzo 2019), si è mostrato proeccupato della sovrapposizione e della confusione che deriva dalle divergenza fra le valutazioni tossicologiche condotte da IARC in tema di cancerogenesi e le conclusioni dei vari FAO/WHO-OMS Joint Meeting on Pesticide Residues (JMPR)/Joint Expert Committee on Food Additives (JECFA). Il JMPR si occupa dei residui di prodotti fitosanitari negli alimenti, mentre JECFA si occupa di additivi alimentari, farmaci veterinari e contaminanti degli alimenti.

In particolare, il rappresentante del WHO-OMS riporta che "IARC è un'agenzia specializzata del WHO-OMS, ha 26 paesi membri e gode di una certa autonomia rispetto al Quartier Generale di WHO-OMS di Ginevra" ("enjoying a certain autonomy"). Si sottolinea che "sostanze potenzialmente presenti negli alimenti sono state valutate sia da JMPR/JECFA che da IARC, con conclusioni divergenti, che sono risultate in messaggi confusi per il pubblico e per i gestori del rischio, cioè coloro che devono prendere le decisioni per proteggere la salute pubblica".

Il rappresentante ricorda che, in seguito a discussioni avvenute presso il Quartier Generale di WHO-OMS, si era convenuto sulla "necessità di ridurre il rischio di duplicazione del lavoro fra i programmi del Quartier Generale di WHO-OMS e quelli di IARC". Benché questo principio fosse stato fatto proprio dal Governing Council di IARC nella sua "interim Standard Operating Procedure 8" (LINK), il rappresentate WHO-OMS fa notare che il "rischio di sovrapposizione non è stato eliminato". Infatti, IARC ha appena pubblicato (LINK) la lista delle priorità che contiene molti agenti già valutati o programmati a breve per la valutazione da parte di JMPR o JECFA.  

Il rappresentate WHO-OMS quindi chiede che i paesi membri di IARC esercitino un adeguato controllo ("exercise appropriate oversight") attraverso il Governing Council, affinché IARC non duplichi e non mini l’attività di JMPR e JECFA sulle sostanze presenti negli alimenti. Speriamo che i rappresentati italiani nel Governing Council di IARC si adoperino a tal fine.

Si tratta certamente di un passo importante nella chiarificazione dei ruoli che tanta confusione ha causato, e, al riguardo, uno degli esempi più eclatanti dal punto di vista mediatico è certamente quello del glifosato. D’altra parte IARC stessa afferma nel Preambolo alle monografie che "l'identificazione delle cause di cancro (cioè la classificazione, NdR) nell'uomo è il primo passo per la prevenzione del cancro" (LINK) e pertanto riconosce di svolgere un'attività monca che è, invece, condotta in modo completo dagli enti governativi (ad esempio EPA negli USA) o internazionali (ad esempio, EFSA e EChA in Unione Europea, JMPR, JECFA e altri comitati di WHO-OMS).

Infatti, questi organismi svolgono la valutazione del rischio, definendo così, in modo quantitativo, le dosi sicure di esposizione, che guidano in modo adeguato le decisioni e le azioni da intraprendere per la protezione della salute pubblica.

Pertanto giustamente, il rappresentante WHO-OMS chiede che IARC eviti le sovrapposizioni e la duplicazione di lavoro per quegli agenti che sono già stati o saranno oggetto di valutazione del rischio, che è per definizione quantitativa, e non solo di semplice classificazione che è solo qualitativa, perché basata sulla semplice identificazione del pericolo intrinseco della sostanza senza considerare l’esposizione, cioè la quantità, la dose, a cui un individuo è esposto. Inoltre, si noti che, al di là di eventuali discrepanze, la sola classificazione è di per sé un’attività che può portare (e ha portato) confusione nel pubblico e a decisioni non razionali da parte del legislatore, e da più parti se ne è chiesta l’abolizione (LINK).


Per leggere il Rapporto della 31ma sessione del CCGP: https://bit.ly/2vCaOuA

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