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Il Blog della Società Italiana di Tossicologia (SITOX) è dedicato sia ai Soci della Società che ai cittadini tutti, indipendentemente dal grado di competenza nelle materie tecnico-scientifiche. In questo blog si ritroveranno informazioni aggiornate, indipendenti e certificate relative a stili di vita, alimentazione, ambiente, ed impatto sulla salute della popolazione delle sostanze a cui è esposta.

Tutti i contenuti pubblicati sono frutto della collaborazione dei membri del gruppo Comunicazione della SITOX con Esperti selezionati in base alla tematica da affrontare.

17 ottobre 2019 - Sicurezza degli alimenti, Sostanze chimiche
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Residui di fitosanitari negli alimenti: ecco cosa dice l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA)

L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha pubblicato a fine giugno il Rapporto sui residui di fitosanitari negli alimenti relativo al 2017.

I residui di fitosanitari sono le quantità misurabili di principi attivi e dei loro prodotti di trasformazione che possono permanere nell’ambiente ed essere quantificabili nei prodotti vegetali e negli alimenti da essi derivati.

Essi devono essere comunque in quantità al di sotto dei limiti previsti dalla legge comunitaria cioè, per il principio di precauzione, molto al di sotto di quelli definiti già sicuri dai comitati scientifici internazionali.

I programmi di controllo dell’Unione europea sugli alimenti rappresentano uno dei più completi programmi di monitoraggio al mondo. Ogni anno l’unità Pesticidi dell’EFSA analizza i campioni (sia prodotti agricoli ottenuti in Europa che prodotti importati da Paesi terzi) per rilevare la presenza o meno di oltre 600 fitosanitari diversi.

L’ultima relazione pubblicata dall’EFSA analizza circa 88.000 campioni raccolti nei 28 Stati membri oltre che in Islanda e Norvegia. I dati evidenziano che quasi il 96% dei campioni di alimenti analizzati rientrano nei limiti di legge, di cui il 54,1% è risultato privo di residui, vale a dire al di sotto del limite di quantificazione (LOQ).

Il LOQ è la più piccola concentrazione di una sostanza che può essere quantificata con una precisione accettabile. Per la maggior parte dei pesticidi il LOQ è compreso tra 0,01 mg/kg (equivale all’incirca a cinque cucchiaini di zucchero diluiti in una piscina olimpionica) e 0,05 mg/kg.

Il 41,8% dei campioni di alimenti analizzati contiene residui contenuti entro i limiti di legge e il 4,1% sfora i limiti. Quest’ultimo dato è in leggero aumento rispetto alle rilevazioni precedenti (3,8%), ma ciò con ogni probabilità è dovuto a provvedimenti presi nel 2017 sui campionamenti, dove oltre a quelli casuali si effettuano campionamenti mirati a pesticidi o alimenti provenienti da Paesi nei quali in passato sono stati osservati sforamenti.

I risultati sono consultabili dal sito dell’EFSA e vengono presentati in due sezioni.

La prima consente di visualizzarli per alimento: ortaggi, frutta e semi oleosi, cereali, prodotti animali o cibo per lattanti e prima infanzia.  In alternativa si può utilizzare la seconda sezione navigando per Paese. Per esempio, in Italia i campioni analizzati (oltre 11 mila) presentano standard di sicurezza superiori alla media europea con il 97,5% di campioni regolari, di cui il 65% privi di residui di prodotti fitosanitari, il 32,5% con quantità sotto i limiti e il restante 2,5% presenta superamenti dei limiti di residui consentiti.

Invece per campioni di provenienza estera gli sforamenti dei limiti salgono ad una media del 7,8%, specialmente per i campioni provenienti dalla Malesia, dal Pakistan, dallo Sri Lanka e dal Vietnam.

Oltre a rilevare la presenza o meno di residui di fitosanitari e individuare le aree di mancato rispetto dei limiti di legge, l’EFSA effettua una valutazione del rischio alimentare a breve (acuto) e a lungo (cronico) termine associando i dati del programma coordinato dall’UE (programma di controllo che impone agli organismi di ciascun Paese di eseguire analoghe attività di monitoraggio) con le informazioni sul consumo di alimenti fornite dagli Stati membri.

Sulla base dei dati del 2017, che confermano un andamento costante negli anni, l’EFSA ha concluso che «alle attuali conoscenze scientifiche, è improbabile che l’esposizione acuta e cronica a residui di fitosanitari tramite l’alimentazione possa destare preoccupazioni per la salute dei consumatori».

Ciò è basato sul fatto che i limiti di legge, basati a loro volta sull’uso di fattori di sicurezza applicati a dosi che sperimentalmente non hanno prodotto alcun effetto avverso, sono ritenuti del tutto precauzionali per la salute del consumatore. Infatti, la esposizione a un alimento contenente un residuo di fitosanitario al di sopra dei limiti di legge non comporta, in assoluto, un rischio per la salute delle popolazioni.


Bibliografia.

https://efsa.onlinelibrary.wiley.com/doi/10.2903/j.efsa.2019.5743

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