Api, bombi, vespe e calabroni: sintomi e interventi
Le punture di insetti come api, bombi, vespe e calabroni sono un rischio comune nei mesi estivi. Il veleno che questi insetti, imenotteri, possono inoculare tramite i loro pungiglioni, può causare reazioni da lievi a severe, fino allo shock anafilattico. In caso di incontro con questi insetti, è fondamentale mantenere la calma e allontanarsi con cautela.
Punture di imenotteri: sintomi e reazioni
Secondo le stime dell’Associazione Allergologi Immunologi Italiani Territoriali e Ospedalieri (AAIITO), oltre 5 milioni di italiani ogni anno vengono punti dagli imenotteri, ma si stima che da 1 a 8 su 100 sviluppi una reazione allergica. Si tratta quindi di una patologia allergica da peso epidemiologico importante, del tutto sovrapponibile a quello dell’allergia alimentare. Il veleno degli imenotteri è una miscela complessa che può scatenare reazioni di varia gravità nell’uomo. Clinicamente, le reazioni possono essere locali, sistemiche di tipo allergico o sistemiche tossiche.
Le reazioni locali sono cutanee e, solitamente, consistono in prurito, arrossamento e gonfiore che possono essere trattati con creme idratanti, detergenti o prodotti a base di cortisonici o antistaminici. In caso di allergia, la reazione può essere più estesa e durare oltre 3 giorni.
Le reazioni sistemiche allergiche possono coinvolgere diversi apparati del corpo e, in casi estremi, portare alla morte in pochi minuti. I sintomi includono orticaria, dolori addominali, vomito, diarrea, gonfiore delle vie aeree, difficoltà respiratoria e calo della pressione arteriosa.
Le reazioni sistemiche tossiche si verificano generalmente dopo numerose punture contemporanee e possono manifestarsi in ore o giorni, causando danni muscolari, disordini della coagulazione, danni epatici e insufficienza renale acuta.
Api, bombi, vespe e calabroni: cosa fare in caso di puntura?
In caso di puntura, è importante agire rapidamente. La prima azione è rimuovere il pungiglione il più presto possibile con una punta smussa o il bordo dell’unghia. Il pungiglione delle api è seghettato e rimane infisso nella pelle, causando la morte dell'ape dopo la puntura. Le vespe, invece, hanno un pungiglione liscio che possono ritirare e riutilizzare per pungere più volte.
Le punture causano dolore immediato e reazioni locali. Per reazioni lievi, si consiglia l'applicazione di ghiaccio o stick dopo-puntura. In caso di reazioni intense o altri sintomi avversi, è necessario chiamare i soccorsi o recarsi al pronto soccorso. Chi è consapevole di essere allergico dovrebbe sapere come riconoscere i sintomi dell’anafilassi e utilizzare l'iniettore di adrenalina autosomministrabile, che è un presidio salvavita. Dopo l’uso dell’adrenalina, è comunque essenziale allertare i soccorsi o raggiungere il pronto soccorso. Dopo aver risolto l’evento acuto, il medico potrebbe considerare l’immunoterapia specifica, l’unica terapia capace di proteggere il paziente da future reazioni sistemiche in caso di nuove punture.