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Il Blog della Società Italiana di Tossicologia (SITOX) è dedicato sia ai Soci della Società che ai cittadini tutti, indipendentemente dal grado di competenza nelle materie tecnico-scientifiche. In questo blog si ritroveranno informazioni aggiornate, indipendenti e certificate relative a stili di vita, alimentazione, ambiente, ed impatto sulla salute della popolazione delle sostanze a cui è esposta.

Tutti i contenuti pubblicati sono frutto della collaborazione dei membri del gruppo Comunicazione della SITOX con Esperti selezionati in base alla tematica da affrontare.

3 giugno 2022 - Sicurezza degli alimenti, Ambiente e salute, Sostanze chimiche, Sanità pubblica
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Glifosato: il parere scientifico dell’ECHA

Il comitato per la valutazione dei rischi (RAC) dell’Agenzia europea delle sostanze chimiche (ECHA) ha concluso che le attuali classificazioni del glifosato come sostanza che provoca gravi lesioni oculari e sostanza tossica per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata dovrebbero essere mantenute. Il comitato ha riscontrato invece che le prove scientifiche disponibili non soddisfano i criteri per classificare il glifosato come sostanza cancerogena, mutagena o tossica per la riproduzione.

 

Come l’ECHA ha valutato il glifosato

Al fine di proteggere la salute delle persone e l'ambiente, l'ECHA insieme alla Commissione europea e agli Stati membri, attua il processo di classificazione ed etichettatura armonizzata (CLH) delle sostanze pericolose. Queste vengono valutate ed etichettate solo sulla base delle proprietà pericolose che possono presentare; non viene quindi valutata in questa sede l'esposizione delle persone o dell'ambiente.

Per la valutazione del glifosato, gli esperti del RAC hanno preso in considerazione un ampio volume di dati scientifici e molte centinaia di commenti ricevuti durante le consultazioni concluse a novembre 2021. Il contributo ricevuto dalle consultazioni ha aggiunto una quantità significativa di informazioni a un fascicolo che conteneva già un numero di dati molto più numeroso rispetto a quelli normalmente disponibili per tali valutazioni. Sulla base di un'ampia revisione delle prove scientifiche disponibili il Comitato RAC ha predisposto il suo parere e si è pronunciato sulla classificazione dell'erbicida.

Secondo l'ECHA l'attuale classificazione di pericolo del glifosato come irritante per gli occhi e tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata è corretta. Gli esperti del RAC hanno riscontrato invece che le prove scientifiche disponibili non soddisfacevano i criteri per classificare il glifosato per la tossicità specifica per organi bersaglio o come sostanza cancerogena, mutagena o tossica per la riproduzione, ai sensi del Regolamento CLP dell’UE. Il nuovo parere è quindi in linea con il precedente parere del RAC del 2017 e con la proposta dei quattro Stati membri che attualmente valutano il glifosato: Svezia, Francia, Ungheria e Paesi Bassi.

Il parere del RAC sarà messo a disposizione dell'EFSA che a sua volta effettuerà la propria valutazione del rischio del glifosato, dove valuterà tutti i possibili rischi che l'esposizione al glifosato potrebbe comportare per gli esseri umani, gli animali e l'ambiente. Infine, sarà la Commissione europea ad analizzare le conclusioni dell'EFSA, inclusive del rapporto di valutazione del rinnovo preparato da Svezia, Francia, Ungheria e Paesi Bassi. Fatto ciò, la Commissione presenterà agli Stati membri una relazione e un progetto di regolamento sulla possibilità di rinnovare o meno l'approvazione del glifosato.  

 

Percorso valutativo delle Agenzie e differenza tra rischio e pericolo

Il glifosato è stato al centro del dibattito pubblico a partire dal 2015, da quando l'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) lo ha inserito nel Gruppo 2A “probabilmente cancerogeno”. Al contempo, valutazioni relative al potenziale cancerogeno del glifosato, sono state fornite anche da altri organismi internazionali. Nel 2017, l'Agenzia per l'ambiente statunitense (EPA) affermò che il glifosato non è cancerogeno e il suo utilizzo, in accordo con le indicazioni riportate sull'etichetta, non comporta rischi per la salute pubblica. Sempre nel 2017 anche l'ECHA si era espressa per la non cancerogenicità del glifosato, così come l'EFSA e il comitato congiunto FAO/OMS (JMPR).  A differenza di quest'ultime, la IARC non è un'agenzia regolatoria, le cui decisioni hanno dirette ricadute legislative. Questo si riflette in un percorso valutativo e modalità operative diverse, nonché in disponibilità di dati per la valutazione meno copiosi.

Infine, l'approccio IARC è solamente classificatorio, senza alcuna considerazione quantitativa della dose e dell'esposizione. Difatti nella stessa categoria 2A, dove troviamo il glifosato, sono presenti quasi un centinaio di agenti, tra cui la carne rossa, emissioni da frittura, esposizione professionale dei parrucchieri e le bevande bevute troppo calde. Invece nel Gruppo 1 “cancerogeni”, troviamo il fumo di sigaretta, la carne lavorata, radiazioni solari, amianto ed etanolo. È evidente quindi che la IARC non si occupa di valutazione del rischio, ma di classificazione basata sul pericolo.

A questo punto, va ricordato ancor una volta che sebbene le parole “rischio” e “pericolo” siano spesso utilizzate nel linguaggio comune in modo interscambiabile, non sono sinonimi. In tossicologia il pericolo è un concetto astratto, legato ai danni potenziali che può causare una sostanza nel caso si venga ad essa esposti, mentre il rischio è la possibilità concreta di subire danni se ci espone effettivamente alla sostanza e, precisamente, a una stabilità quantità di dose. È quindi non tanto la sostanza in sé a provocare un danno alla salute, ma l'esposizione ad essa (per ingestione, inalazione e così via) e in particolare la quantità di tale sostanza.

 

https://www.echa.europa.eu/it/-/glyphosate-no-change-proposed-to-hazard-classification

 

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