II Cosmetici: sicurezza degli ingredienti
La composizione dei cosmetici è un aspetto di fondamentale importanza per la sicurezza dei prodotti e di conseguenza per la salute dei consumatori. Gli ingredienti devono essere accuratamente sperimentati al fine di valutare le loro proprietà biologiche intrinseche e i limiti di concentrazione che possono essere utilizzati nei singoli prodotti prima di essere immessi sul mercato.
L’attuale normativa stabilisce che siano elencati in appositi allegati tecnici le cosiddette liste negative e positive degli ingredienti. Fanno parte delle prime tutte le sostanze vietate nei cosmetici e quelle il cui uso è consentito con specifiche limitazioni in base a considerazioni di sicurezza che derivano da: tipo di prodotto, area di applicazione, durata di esposizione, concentrazione dell’ingrediente, quantità assorbita, frequenza e dose di applicazione.
Nelle liste positive invece troviamo gli ingredienti utilizzabili per specifiche funzioni, come i coloranti cosmetici, i conservanti e i filtri UV.
Gli elenchi tecnici sono continuamente aggiornati. Esiste infatti un comitato europeo di esperti (Comitato Scientifico per la Sicurezza del Consumatore UE-SCCS1), afferente alla DG Sante, che rivede le valutazioni di sicurezza e valuta se una sostanza nuova possa essere utilizzata come ingrediente di un prodotto cosmetico e fino a quale concentrazione senza presentare effetti avversi per il consumatore.
Cosmetici e sostanze ammesse: un esempio i conservanti
Dopo l’apertura, i cosmetici potrebbero essere contaminati da microrganismi presenti nell’aria e nell’ambiente e di conseguenza alterarsi. Un cosmetico alterato può provocare irritazioni, infiammazioni, ma anche infezioni della pelle mettendo così a rischio la salute del consumatore. L’utilizzo dei conservanti permette di conservare integri i cosmetici garantendone la sicurezza nel tempo.
I conservanti sono sostanze, naturali o di sintesi, che vengono aggiunte alla formulazione dei cosmetici per proteggere i prodotti dalla contaminazione batterica, ma anche di funghi e muffe, evitando così il deterioramento dovuto all’attacco di questi microrganismi.
Sebbene i conservanti impiegati nei prodotti cosmetici siano sicuri in base agli studi effettuati e ai protocolli stabiliti dal Regolamento europeo che contiene l’elenco dei conservanti che possono essere usati nei cosmetici e le quantità permesse, essi sono spesso oggetto di critiche. In realtà, l’industria cosmetica utilizza queste sostanze proprio per proteggere la salute del consumatore garantendo un prodotto sicuro dal punto di vista microbiologico durante tutto il suo utilizzo.
Cosmetici e sostanze vietate: un esempio i metalli pesanti
Anche la presenza dei metalli nei cosmetici è disciplinata a livello europeo dal Regolamento (CE) 1223/2009 sui prodotti cosmetici. In particolare, i metalli rientrano nell’allegato II dalla Direttiva, che contiene l’elenco delle sostanze che non possono essere impiegate nella composizione dei prodotti cosmetici. Questo significa che nessun metallo è deliberatamente incluso come tale nelle formulazioni cosmetiche.
I metalli sono distribuiti in modo più o meno uniforme in tutto l’ambiente che ci circonda, sono diffusi nelle rocce e nella crosta terrestre e presenti negli alimenti e nell’acqua. Proprio a causa della loro natura ubiquitaria il regolamento sui cosmetici ammette la presenza di metalli nei prodotti finiti se a livello di tracce tecnicamente inevitabili. Naturalmente, senza prescindere dall’osservanza delle buone pratiche di fabbricazione e, soprattutto, purché il prodotto finale risulti sicuro nelle normali condizioni d’uso.
La sicurezza del cosmetico è garantita dalla valutazione del prodotto a cura di un valutatore della sicurezza in possesso dei titoli previsti dalla norma. Quest’ultimo dovrà investigare la tossicità di ciascuna sostanza presente e del prodotto finito, basando questa valutazione anche sulla presenza (o meno) di eventuali tracce di metalli pesanti. Il valutatore della sicurezza deve certificare, prodotto per prodotto, in base al tipo di metallo, alla reale concentrazione e alla tipologia del prodotto, la sicurezza del cosmetico. Tale analisi e valutazione finale è raccolta nel dossier del prodotto cosmetico, obbligatorio per tutti i cosmetici e messo a immediata disposizione delle autorità competenti in caso di controlli.
A tal proposito, è opportuno sottolineare che la sicurezza dei prodotti cosmetici presenti sul mercato viene assicurata attraverso l’organizzazione di due principali attività di vigilanza:
- i controlli esercitati dalle autorità competenti sui prodotti cosmetici, sia nei siti produttivi sia sui prodotti finiti già in commercio;
- la cosmetovigilanza con raccolta, monitoraggio e verifica di eventuali segnalazioni di reazioni avverse dovute all’impiego di prodotti cosmetici.
In ambito nazionale, le operazioni di sorveglianza sono svolte dal Ministero della Salute, dai Nuclei Antisofisticazioni e Sanità (NAS), dalla rete dei laboratori di controllo ufficiale e dall’Istituto Superiore della Sanità (ISS).
Nell’Unione europea (UE) è attivo un sistema di allerta rapido per la sicurezza dei prodotti (RAPEX), che riguarda anche i cosmetici. Il sistema si basa sulla segnalazione del rischio relativo a un determinato prodotto che viene fatta circolare in tempo reale in tutti i paesi dell’Unione europea, affinché gli Stati membri, verificata l’eventuale presenza sul proprio territorio del prodotto in questione, possano adottare gli opportuni provvedimenti.
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https://ec.europa.eu/health/sites
1 Scientific Committee on Consumer Safety – SCCS è il Comitato Scientifico per la Sicurezza del Consumatore dell’Unione Europea ed è composto da autorevoli scienziati e ricercatori provenienti da diversi paesi dell’Unione Europea. Ha il compito di formulare pareri su questioni riguardanti i tipi il rischio per la salute e la sicurezza dei consumatori, connessi all’utilizzo di prodotti di consumo non alimentari. Gli esperti per la sicurezza dei cosmetici hanno il compito di valutare la sicurezza degli ingredienti contenuti nei cosmetici analizzando gli studi scientifici e, attraverso puntuali pareri, supportare la Commissione UE nei processi di approvazione, disciplina o divieto di una sostanza e vigilare affinché venga sempre tutelata la sicurezza dei consumatori.