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Il Blog della Società Italiana di Tossicologia (SITOX) è dedicato sia ai Soci della Società che ai cittadini tutti, indipendentemente dal grado di competenza nelle materie tecnico-scientifiche. In questo blog si ritroveranno informazioni aggiornate, indipendenti e certificate relative a stili di vita, alimentazione, ambiente, ed impatto sulla salute della popolazione delle sostanze a cui è esposta.

Tutti i contenuti pubblicati sono frutto della collaborazione dei membri del gruppo Comunicazione della SITOX con Esperti selezionati in base alla tematica da affrontare.

15 dicembre 2025 - Ambiente e salute
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Il fuoco delle feste: tradizione, atmosfera e tossicità inattesa

di Gloria Melzi

Nel periodo invernale e natalizio è tradizione accendere caminetti, stufe a legna e piccoli falò per creare l’atmosfera giusta per passare le feste in un ambiente caldo e accogliente. La combustione della legna, soprattutto quando non correttamente gestita, può generare inquinanti atmosferici che hanno conseguenze rilevanti sulla salute umana. Sapere quali comportamenti adottare può aiutare a gestire i rischi associati all’inalazione di queste sostanze e a non rinunciare al fascino del caminetto acceso come da tradizione.

Il fumo generato dalla combustione della legna è una miscela complessa di diversi inquinanti, tra quelli maggiormente presenti ci sono il particolato atmosferico, il monossido di carbonio, gli idrocarburi policiclici aromatici, i composti organici volatili e le aldeidi. Il particolato atmosferico, o PM, costituisce la frazione di particelle che con il calore si solleva e disperde nell’aria. Quando viene inalato, la frazione più fine di queste particelle può raggiungere in profondità i polmoni, inducendo fenomeni di infiammazione a livello alveolare e aggravando patologie respiratorie preesistenti come l’asma. Il monossido di carbonio è invece un gas incolore e inodore molto pericoloso perché in grado di legarsi irreversibilmente all’emoglobina e impedire il corretto legame dell’ossigeno durante la respirazione, determinando una potenziale asfissia. Tra gli idrocarburi policiclici aromatici vi sono diverse sostanze che sono classificate come cancerogene in quanto sono molto reattive con le molecole di DNA e sono in grado di indurre danni che possono generare mutazioni. Infine, i composti organici volatili e le aldeidi sono agenti irritanti per gli occhi e per le vie respiratorie. Le quantità prodotte di queste sostanze possono variare dal tipo e dalla qualità della legna. Quando questi inquinanti sono generati, purtroppo non restano confinati all’area del caminetto o della stufa, ma possono diffondersi in tutto l’ambiente circostante, contribuendo in modo significativo al peggioramento della qualità dell’aria in casa e fuori. 

L’utilizzo di stufe e caminetti aumenta sensibilmente durante il periodo natalizio. Le abitazioni, però, tendono a rimanere chiuse e poco areate mentre i sistemi di riscaldamento sono in funzione. Questo comporta un maggiore accumulo indoor di inquinanti. Allo stesso tempo all’esterno si osserva un incremento delle emissioni nei quartieri residenziali, dove molte famiglie ricorrono all’utilizzo della legna per il riscaldamento. Le condizioni metereologiche invernali possono amplificare ulteriormente il problema. Durante le inversioni termiche, infatti, l’aria più fredda rimane vicino al suolo e questo impedisce la dispersione degli inquinanti favorendo la permanenza del particolato a livello respirabile. Per i soggetti più vulnerabili, come i bambini, gli anziani, o persone già colpite da patologie polmonari o cardiovascolari, anche brevi esposizioni possono essere problematiche o riacutizzare sintomi preesistenti. 

Un elemento importante da considerare quando si utilizza un caminetto o una stufa è il tipo di legna da utilizzare perché non tutta la legna è uguale. La legna umida brucia male e durante la sua combustione produce più fumo e più idrocarburi policiclici aromatici. La legna trattata, verniciata e di recupero da mobili è invece ricca di metalli pesanti, resine sintetiche e formaldeide che vengono rilasciati nell’ambiente durante la combustione. Recentemente si sono diffuse le stufe al pellet, anche in questo caso è bene prestare attenzione a pellet di scarsa qualità in quanto può contenere additivi o residui di produzione di contaminanti non sono conformi agli standard. L’utilizzo di legna di buona qualità, secca e certificata rappresenta una delle prime misure di prevenzione.

Le raccomandazioni per ridurre l’esposizione sono in realtà molto semplici. Per prima cosa, è bene ventilare frequentemente gli ambienti, anche se in inverno. Inoltre, è molto importante effettuare una buona manutenzione della canna fumaria, possibilmente annuale, per garantire una combustione completa e una migliore eliminazione delle sostanze tossiche tramite questa via. Non deve essere sottovalutata nemmeno l’accensione del fuoco in quanto, accendere il fuoco correttamente può ridurre la formazione di composti tossici; è quindi bene evitare acceleranti come alcol o solventi. Per ultimo, si dovrebbero preferire stufe e camini ad alta efficienza, che riducono le emissioni di PM e di idrocarburi policiclici aromatici di diverse volte rispetto ai modelli tradizionali. Se ne si ha la possibilità, si potrebbero installare rilevatori di monossido di carbonio, soprattutto in abitazioni in cui i caminetti a legna sono usati di frequente. 

Il caminetto natalizio non deve però essere demonizzato, è parte della cultura e delle tradizioni famigliari. Occorre però comprendere gli effetti tossicologici legati alla combustione della legna e adottare scelte informate. Con piccoli accorgimenti, è possibile godere dell’atmosfera della fiamma riducendo l’impatto sulla salute e sull’ambiente. Un Natale più sostenibile e più sicuro comincia da qui: dal fuoco che scalda, non da quello che nuoce e che inquina.

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