Ozono: come difenderci quando ne siamo esposti ad alte quantità?
L’ozono è un componente naturale degli strati più alti dell’atmosfera ed è indispensabile alla vita sulla terra in quanto forma una fascia protettiva assorbendo le pericolose radiazioni UVC ad alta energia. Infatti, di norma i raggi UVC (220-280nm) non raggiungono la superficie terrestre in quanto bloccati dalla fascia d’ozono che funge da "protezione solare" della Terra.
L’ozono, in questa zona dell'atmosfera detta “stratosfera”, viene formato, decomposto e riformato grazie ai raggi ultravioletti attraverso complesse reazioni che procedono simultaneamente tra una molecola di ossigeno (O2) ed un atomo di ossigeno (O).
Ozono troposferico: come si forma?
L'ozono è un gas formato da tre atomi di ossigeno (O3) e dotato di un elevato potere ossidante che a seconda dello strato dell’atmosfera dove si trova può avere effetti differenti sulla salute e sull’ambiente.
L'ozono troposferico, a differenza di quello stratosferico che ha una funzione protettiva, è invece un inquinante secondario, cioè non viene direttamente immesso in atmosfera ma si forma per reazione tra composti che vengono generalmente definiti "precursori" i quali possono aver origine antropica (veicoli a motore, centrali termoelettriche, industrie, processi di combustione ecc.) o naturale (boschi e foreste che emettono i “terpeni”, sostanze organiche volatili molto reattive).
Le reazioni che danno vita alla formazione dell’O3 troposferico sono quelle che avvengono tra l’ossigeno (O2) e principalmente il biossido di azoto (NO2) con il contributo dei composti organici volatili (COV) in condizioni di forte irraggiamento solare e di elevate temperature. In estate, soprattutto in presenza di forte ondate di caldo, si può assistere ad un aumento delle concentrazioni di ozono. I valori massimi sono raggiunti nelle ore pomeridiane, per poi scendere durante le ore notturne.
Contrariamente a quanto si è portati a credere secondo il senso comune, le concentrazioni di ozono più elevate si registrano normalmente nelle zone rurali e isolate ove minore è la presenza di sostanze inquinanti con le quali, a causa del suo elevato potere ossidante, può reagire. Nelle aree urbane invece, i livelli di ozono vengono ridotti dagli altri inquinanti (principalmente gli ossidi di azoto).
Ozono: quali sono i rischi per la salute?
L’ozono troposferico in alte concentrazioni rappresenta un rischio per la salute umana, per la vegetazione e per gli ecosistemi. Questo può indurre diversi effetti tossici (morfologici, funzionali, immunologici e biochimici) a livello dell’apparato respiratorio innescando una serie di problemi di salute, in particolare nei bambini, negli anziani, nelle persone con malattie respiratorie o nei soggetti sani che svolgono attività fisica all'aperto. Durante l’esercizio fisico, con l’aumento del ritmo respiratorio, aumenta anche la quantità dell’ozono inalato, il quale in parte è trattenuto dalla regione nasofaringea e in parte penetra in profondità e si deposita prevalentemente nei bronchioli terminali e negli alveoli.
L'ozono svolge anche una marcata azione fitotossica nei confronti degli organismi vegetali, provocando una riduzione della crescita delle piante e dell'attività di fotosintesi. Inoltre, ad elevate concentrazioni si ha clorosi e necrosi delle foglie, soprattutto delle specie più sensibili (tabacco, spinaci, avena, segale, fagioli e orzo).
Ai fini della protezione della salute umana e dell’ambiente, il Decreto Legislativo 155/2010 definisce per l’ozono: un obiettivo a lungo termine1 (OLT, pari a 120 µg/m3, calcolato come valore massimo giornaliero della media della concentrazione di ozono calcolata su 8 ore consecutive), una soglia di informazione2 (180 µg/m3) e una soglia di allarme3 (240 µg/m3), entrambe come media oraria.
In conclusione, poiché le concentrazioni di ozono sono più elevate nel periodo estivo nelle ore di massima insolazione (dalle 12 alle 16), la regola principale è quella di limitare l’esposizione e quindi principalmente limitare le attività all’aria aperta in queste ore che andrebbero trascorse in ambienti chiusi, avendo l’accortezza di ventilarli nei momenti freschi come la mattina presto o la sera.
Bibliografia:
https://www.arpalombardia.it/sites/
https://www.eea.europa.eu/it/publications
https://www.salute.gov.it/imgs
1 Obiettivo a lungo termine: livello da raggiungere nel lungo periodo mediante misure proporzionate, al fine di assicurare un'efficace protezione della salute umana e dell'ambiente.
2 Soglia di informazione: livello oltre il quale sussiste un rischio per la salute umana in caso di esposizione di breve durata per alcuni gruppi particolarmente sensibili della popolazione nel suo complesso ed il cui raggiungimento impone di assicurare informazioni adeguate e tempestive;
3 Soglia di allarme: livello oltre il quale sussiste un rischio per la salute umana in caso di esposizione di breve durata per la popolazione nel suo complesso ed il cui raggiungimento impone di adottare provvedimenti immediati.