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Il Blog della Società Italiana di Tossicologia (SITOX) è dedicato sia ai Soci della Società che ai cittadini tutti, indipendentemente dal grado di competenza nelle materie tecnico-scientifiche. In questo blog si ritroveranno informazioni aggiornate, indipendenti e certificate relative a stili di vita, alimentazione, ambiente, ed impatto sulla salute della popolazione delle sostanze a cui è esposta.

Tutti i contenuti pubblicati sono frutto della collaborazione dei membri del gruppo Comunicazione della SITOX con Esperti selezionati in base alla tematica da affrontare.

28 ottobre 2019 - Ambiente e salute
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Ozono, cosa fare se la concentrazione è eccessiva

L'ozono è un gas formato da tre atomi di ossigeno (O3) e dotato di un elevato potere ossidante che a seconda dello strato dell’atmosfera dove si trova può avere effetti differenti sulla salute e sull’ambiente.

L’ozono naturalmente presente negli strati più alti è indispensabile alla vita sulla terra in quanto forma una fascia protettiva assorbendo le pericolose radiazioni UVC ad alta energia. Infatti di norma i raggi UVC (220-280nm) non raggiungono la superficie terrestre in quanto bloccati dalla fascia d’ozono che funge da "protezione solare" della Terra.

L’O3 nella stratosfera viene formato, decomposto e riformato grazie ai raggi ultravioletti attraverso complesse reazioni che procedono simultaneamente tra una molecola di ossigeno (O2) ed un atomo di ossigeno (O).

L'ozono troposferico, a differenza di quello stratosferico che ha una funzione protettiva, è invece un inquinante secondario, cioè non viene direttamente immesso in atmosfera ma si forma per reazione tra composti che vengono generalmente definiti "precursori" i quali possono aver origine antropica (veicoli a motore, centrali termoelettriche, industrie, processi di combustione ecc.) o naturale (boschi e foreste che emettono i “terpeni”, sostanze organiche volatili molto reattive).

Le reazioni che danno vita alla formazione dell’O3 troposferico sono quelle che avvengono tra l’ossigeno (O2) e principalmente il biossido di azoto (NO2) con il contributo dei composti organici volatili (COV) in condizioni di forte irraggiamento solare e di elevate temperature.

Di conseguenza l'ozono è particolarmente critico durante l'estate, specialmente nelle ore pomeridiane. Le concentrazioni di ozono variano molto in funzione delle condizioni meteorologiche e quelle più elevate si registrano normalmente nelle zone rurali e isolate ove minore è la presenza di sostanze inquinanti con le quali, a causa del suo elevato potere ossidante, può reagire.  

Nelle aree urbane invece, i livelli di ozono vengono ridotti dagli altri inquinanti (principalmente gli ossidi di azoto).

Il D. Lgs. 155/2010 prevede per l’ozono una soglia di informazione e una di allarme. La soglia di informazione, cioè il livello oltre il quale sussiste un rischio per la salute umana in caso di esposizione di breve durata per alcuni gruppi particolarmente sensibili della popolazione, è di 180 µg /m3.  Invece la soglia di allarme, ossia il livello riferito alla popolazione in generale, è di 240 µg /m3.

L’ozono troposferico, grazie all’elevato potere ossidante, rappresenta un rischio per la salute umana, per la vegetazione e per gli ecosistemi. Esso può indurre diversi effetti tossici (morfologici, funzionali, immunologici e biochimici) a livello dell’apparato respiratorio innescando una serie di problemi di salute , in particolare nei bambini, negli anziani, nelle persone con malattie respiratorie o nei soggetti sani che svolgono attività fisica all'aperto.

I danni causati dall’ozono sono diversi, per esempio può provocare irritazione agli occhi e alle prime vie aeree, aumentare la frequenza respiratoria, ridurre la funzionalità polmonare e aggravare l’asma e altre patologie respiratorie.

L'ozono svolge anche una marcata azione fitotossica nei confronti degli organismi vegetali, provocando una riduzione della crescita delle piante e dell'attività di fotosintesi. Inoltre, ad elevate concentrazioni si ha clorosi e necrosi delle foglie, soprattutto delle specie più sensibili quali il tabacco, gli spinaci, l’erba medica, l’avena, la segale, i fagioli e l’orzo.

Poiché le concentrazioni di ozono sono più elevate nel periodo estivo nelle ore di massima insolazione (dalle 12 alle 16), la regola principale è quella di limitare l’esposizione e quindi principalmente limitare le attività all’aria aperta in queste ore che andrebbero trascorse in ambienti chiusi, avendo l’accortezza di ventilarli nei momenti freschi come la mattina presto o la sera.

Inoltre, è opportuno seguire una corretta dieta basata su alimenti con proprietà antiossidanti come frutta e verdura fresca (pomodori, limoni, kiwi, ribes, fragole, albicocche), ma anche noci, nocciole, avocado ricchi di vitamina E o di selenio (pollo, tonno, molluschi, cavoli, cereali).


Bibliografia:

https://www.epa.gov/ground-level-ozone-pollution/ground-level-ozone-basics#wwh
https://www.arpalombardia.it/sites/DocumentCenter/Documents/ARIA-Inquinanti/InformativaOzono.pdf
https://www.eea.europa.eu/it/publications/92-828-3351-8/page005.html

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