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Il Blog della Società Italiana di Tossicologia (SITOX) è dedicato sia ai Soci della Società che ai cittadini tutti, indipendentemente dal grado di competenza nelle materie tecnico-scientifiche. In questo blog si ritroveranno informazioni aggiornate, indipendenti e certificate relative a stili di vita, alimentazione, ambiente, ed impatto sulla salute della popolazione delle sostanze a cui è esposta.

Tutti i contenuti pubblicati sono frutto della collaborazione dei membri del gruppo Comunicazione della SITOX con Esperti selezionati in base alla tematica da affrontare.

7 aprile 2022 - Sicurezza degli alimenti
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Residui di fitosanitari negli alimenti: ecco cosa dice l’EFSA

L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha pubblicato l’ultimo Rapporto sui residui di fitosanitari negli alimenti relativo al 2020. Sono stati analizzati complessivamente 88 000 campioni di alimenti, dei quali il 94,9 % è risultato nei limiti di legge. Quanto al sottoinsieme di 12 000 campioni analizzati nell'ambito del programma di controllo coordinato dall'UE (EU MACP), il 98,2 % rientrava nei limiti di legge.

 

Cosa sono i residui di fitosanitari?

I residui di fitofarmaci sono le quantità misurabili di principi attivi e dei loro prodotti di trasformazione che possono permanere nell’ambiente ed essere quantificabili nei prodotti vegetali e negli alimenti da essi derivati.

I residui di fitosanitari devono essere comunque in quantità inferiori dei limiti previsti dalla legge comunitaria, cioè, per il principio di precauzione, molto al di sotto di quelli definiti già sicuri dai comitati scientifici internazionali.

Per tutelare al massimo i consumatori l'Unione Europea ha istituito un quadro legislativo completo, il Regolamento (CE) 396/2005, che disciplina la presenza di eventuali residui di fitosanitari nei prodotti alimentari e stabilisce norme legali sui livelli massimi di residui (LMR) di un fitofarmaco ammessi in un alimento, prodotto agricolo o mangime.

Per garantire che gli alimenti immessi sul mercato rispettino tali limiti, gli Stati membri dell'UE (oltre a Norvegia e Islanda) prelevano campioni di vari prodotti alimentari (sia prodotti agricoli ottenuti in Europa che prodotti importati da Paesi terzi), che sottopongono a test per verificarne l'eventuale presenza di residui. Tali dati vengono analizzati e pubblicati annualmente dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) per rendere nota la situazione complessiva dell’osservanza dei limiti nell'UE e dell'esposizione dei consumatori europei ad essi. In aggiunta l'EFSA formula raccomandazioni per i futuri programmi di monitoraggio.

 

Relazione annuale sui residui di fitosanitari

I programmi di controllo dell’Unione europea sugli alimenti rappresentano uno dei più completi programmi di monitoraggio al mondo. Ogni anno l’unità Pesticidi dell’EFSA analizza i campioni (sia prodotti agricoli ottenuti in Europa che prodotti importati da Paesi terzi) per rilevare la presenza o meno di oltre 600 fitosanitari diversi. L’ultima relazione pubblicata dall’EFSA analizza 88.141 campioni raccolti nei 28 Stati membri oltre che in Islanda e Norvegia. Rispetto al 2019, con 96.302 di campioni raccolti, c’è stata una diminuzione del 9,3% del numero totale di campioni analizzati a causa della situazione pandemica COVID-19.

I dati evidenziano che il 94,9% dei campioni di alimenti analizzati rientrano nei limiti di legge, di cui il 54,6% è risultato privo di residui, vale a dire al di sotto del limite di quantificazione (LOQ)1. Quanto al sottoinsieme di 12 077 campioni analizzati nell'ambito del programma di controllo coordinato dall'UE (EU MACP), il 98,2 % rientrava nei limiti di legge.

I risultati sono consultabili dal sito dell’EFSA ed è possibile visualizzarli per alimento e per Paese. In Italia i campioni analizzati (oltre 8 mila) presentano standard di sicurezza superiori alla media europea con il circa 99% di campioni regolari, di cui il 68% privi di residui di prodotti fitosanitari.

Oltre a rilevare la presenza o meno di residui di fitosanitari e individuare le aree di mancato rispetto dei limiti di legge, l’EFSA effettua una valutazione del rischio alimentare a breve (acuto) e a lungo (cronico) termine associando i dati del programma coordinato dall’UE (programma di controllo che impone agli organismi di ciascun Paese di eseguire analoghe attività di monitoraggio) con le informazioni sul consumo di alimenti fornite dagli Stati membri.

Sulla base dei dati del 2020, che confermano un andamento costante negli anni, l’EFSA ha concluso che «alle attuali conoscenze scientifiche, è improbabile che l’esposizione acuta e cronica a residui di fitosanitari tramite l’alimentazione possa destare preoccupazioni per la salute dei consumatori».

Ciò è basato sul fatto che i limiti di legge, basati a loro volta sull’uso di fattori di sicurezza applicati a dosi che sperimentalmente non hanno prodotto alcun effetto avverso, sono ritenuti del tutto precauzionali per la salute del consumatore. Infatti, l’esposizione a un alimento contenente un residuo di fitosanitario al di sopra dei limiti di legge non comporta, in assoluto, un rischio per la salute delle popolazioni.

 

1Il LOQ è la più piccola concentrazione di una sostanza che può essere quantificata con una precisione accettabile. Per la maggior parte dei fitosanitari il LOQ è compreso tra 0,01 mg/kg (equivale all’incirca a cinque cucchiaini di zucchero diluiti in una piscina olimpionica) e 0,05 mg/kg.

 

https://www.efsa.europa.eu/sites/default/files/2022-03/efs2_7215_0.pdf

 

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